venerdì 27 settembre 2019

Corte costituzionale i casi in cui slitta il tfr statali

https://www.notizieora.it/tfr-dopo-anni-per-i-dipendenti-statali-e-incostituzionale/

La Corte però ha sottolineato di ritenere corretto il differimento soltanto per i lavoratori che accedono alla pensione per ragioni differenti dal raggiungimento dei limiti di età.
Per i Giudici Supremi, quindi, il differimento del TFS per coloro che accedono alla pensione anticipata (e non per raggiunti limiti di età) non è irragionevole. Per coloro che si dimettono volontariamente dal lavoro, quindi,  per ricevere prima il trattamento previdenziale il posticipo del pagamento del TFS appare assolutamente legittimo.
Ovviamente, però, la corte non ha specificato nulla per quel che riguarda il differimento di 12 mesi per i lavoratori che vengono collocati a riposo d’ufficio per raggiunti limiti di età.
Per i lavoratori inabili non dice nulla, pare (n.d.r.)

giovedì 19 settembre 2019

Contributi figurativi d'ufficio o a domanda (maternità/inabilità)

https://www.leggioggi.it/2019/02/27/contributi-figurativi-inps-accredito-regole/

Contributi figurativi Inps: come funzionano, accreditamento, limiti, calcolo

(vedi parte in rosso) and ask osotsiv

Durante un rapporto di lavoro, possono capitare determinati eventi che obbligano il lavoratore ad assentarsi dal posto di lavoro e di prestare quindi la normale attività lavorativa, come ad esempio in caso di infortunio, malattia, disoccupazione, ecc. Durante tali eventi, per l’intero periodo di assenza del lavoratore, il datore di lavoro non versa i corrispondenti contributi previdenziali all’INPS. Tale diritto, infatti, è garantito direttamente dall’Istituto Previdenziale: si tratta, in particolare, dei c.d. contributi figurativi.
Con tale termine s’intende indicare una copertura previdenziale “fittizia”, ossia non versata dal datore di lavoro o dal lavoratore, per l’intero arco temporale di interruzione o riduzione del rapporto di lavoro. Poiché il lavoratore si trova in una situazione “debole”, meritevole di tutela previdenziale, la legge prevede che questi ultimi non debbano essere penalizzati ai fini pensionistici, evitando in questo modo di allontanare la data di pensionamento. Ma come funzionano e a chi spettano i contributi figurativi INPS? Ecco delle brevi linee guida per orientarsi al meglio.

Contributi figurativi Inps: cosa sono?

Come appena accennato, è possibile definire i contributi figurativi come quei periodi che vengono accreditati gratuitamente dall’INPS – vale a dire senza esborso economico da parte del datore di lavoro o del lavoratore – nei confronti dei lavoratori sia del settore pubblico che privato in caso di particolari eventi che hanno determinato l’interruzione o la riduzione dell’attività lavorativa.
Altro non è che una forma di tutela previdenziale in favore dei lavoratori, e si realizza in caso ad esempio di malattia, infortunio, disoccupazione, cassa integrazione, malattia, invalidità, ecc.
Grazie al versamento dei contributi figurativi per detti periodi, l’assicurato non perde alcun periodo contributivo e mantiene una storia lavorativa, sotto il profilo contributivo, lineare e senza interruzioni. Ciò fa sì che l’interruzione forzata non inficia in alcun modo la prima data di decorrenza utile per il pensionamento.
Infatti, i contributi figurativi hanno un duplice vantaggio, sono utili:
  1. sia ai fini del diritto;
  2. che della misura della pensione.
Non bisogna confondere i contributi figurativi, con quelli da riscatto o con i contributi volontari. Questi ultimi, si differenziano per un semplice motivo: l’onere da sostenere per l’accreditamento dei corrispondenti periodo.

Contributi figurativi: accreditamento 

Ma per l’accreditamento dei contributi figurativi, l’interessato deve presentare apposita domanda all’INPS oppure vengono riconosciuti in maniera automatica, ossia d’ufficio? La risposta è: dipende. Esistono periodi per i quali non serve presentare alcuna domanda e periodi dove bisogna attivarsi direttamente per vedersi riconosciuti tali periodi.
A titolo esemplificativo, i periodi per i quali vige il riconoscimento d’ufficio – in quanto discende da una specifica disposizione di legge – sono:
  • la disoccupazione in costanza di rapporto di lavoro (CIGO, CIGS, CdS e Fondi bilaterali);
  • la disoccupazione a sostegno del reddito (NASpI, DIS-COLL, indennità di mobilità ordinaria, disoccupazione edile, disoccupazione agricola);
  • le misure di accompagnamento alla pensione (isopensione e assegno straordinario al reddito);
  • le prestazioni di invalidità di natura previdenziale (assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità);
  • i periodi di assistenza antitubercolare;
  • la malattia dei lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU).
Al contrario, è necessario presentare apposita domanda all’INPS – a titolo esemplificativo – per i seguenti periodi:
  • servizio militare e periodi equiparati;
  • congedo per maternità e paternità ed il congedo parentale;
  • congedo straordinario per assistenza ai disabili;
  • permessi mensili per assistenza ai disabili;
  • assenze retribuite per assistere i portatori di handicap;
  • riposi giornalieri per allattamento;
  • aspettative per cariche pubbliche o sindacali;
  • assenze per donazione di sangue o per donazione del midollo osseo.
Tali tipologie di accrediti contributivi hanno natura facoltativa, nel senso che spetta al lavoratore decidere se chiedere l’accredito o meno di tali eventi. Infatti, potrebbe capitare che il lavoratore subisca una riduzione del trattamento previdenziale in caso di riconoscimento di tali periodi. Per questo motivo è possibile escludere parte di tali periodi dall’estratto conto e non chiederne il riconoscimento ai fini previdenziali.
È chiaro che la facoltà di “rinuncia” vige esclusivamente per i contributi richiedibili a domanda, non essendo possibile “evitare” contributi figurativi riconosciuti d’ufficio.

I limiti di accreditamento

Ma quanti contributi figurativi possono essere accreditati dall’INPS? La legge, in tali casi, non prevede alcun limite massimo; tuttavia, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 503/1992, per chi non ha neanche un contributo accreditato alla data del 31 dicembre 1992, ai soli fini della pensione anticipata, è possibile accreditare al massimo 5 anni di contributi figurativi.
Con riferimento, invece, ai limiti di utilizzo dei periodi di malattia, il riconoscimento d’ufficio è fissato in 96 settimane nella vita assicurativa.

Contributi figurativi: gestione di accreditamento

In presenza di contribuzione versata e/o accreditata in più gestioni pensionistiche (FPLD, Gestioni autonome, Fondi speciali, ecc.) ovvero in corrispondenza di periodi di  occupazione in diversi settori di attività (lavoro agricolo, lavoro domestico, apprendistato, pescatore autonomo, ecc.), prima di procedere alla valorizzazione del periodo figurativo va individuata la gestione/categoria a cui attribuire l’evento, verificandone la relativa riconoscibilità sulla base della normativa di riferimento e l’esistenza del requisito amministrativo necessario a convalidare l’accredito.
Qualora l’accredito figurativo sia richiesto per eventi verificatisi fuori dal rapporto di lavoro e i requisiti per il relativo riconoscimento risultino perfezionati in più gestioni, l’accredito sarà subordinato alla scelta formalizzata dall’interessato. Qualunque sia l’ordinamento pensionistico in cui avviene l’accredito – il periodo riconosciuto figurativamente deve essere in ogni caso privo di altra copertura assicurativa, non solo nella gestione interessata ma anche in tutte le gestioni nelle quali il soggetto risulta titolare di contribuzione.

Pensione invalidi: possibilità e CONTRIBUTI FIGURATIVI

https://www.notizieora.it/pensione-prima-dei-67-anni-possibilita-invalido/

(vedi parte in rosso)

Pensione prima dei 67 anni: possibilità invalido

PUB IMP: DISPENSA dal SERVIZIO per INAB PERM alla MANSIONE

http://www.dirittierisposte.it/Schede/Persone/Salute/dispensa_dal_lavoro_per_inabilita_id1129791_art.aspx

Il pubblico dipendente può essere dispensato dal servizio se inabile in modo assoluto e permanente a svolgere la propria mansione. Questa inabilità deve essere accertata da una Commissione medica e la visita può essere richiesta sia dal dipendente che dall’Amministrazione pubblica.
Se la Commissione medica conferma questa inabilità, il dipendente non ha automaticamente diritto alla pensione. Prima, infatti, l’Amministrazione è tenuta ad attribuire una mansione equivalente che sia compatibile con l’inabilità riconosciuta. Se questa nuova attribuzione è impossibile, l’Amministrazione può proporre al dipendente una mansione di posizione funzionale inferiore e, solo qualora il dipendente rifiuti questa collocazione, potrà essere dispensato dal servizio ed ottenere quindi la pensione.
requisiti per ottenere questa pensione sono:
  • riconoscimento medico legale da parte delle competenti Commissioni dal quale risulti che il dipendente pubblico è permanentemente inidoneo allo svolgimento della propria mansione;
  • almeno 15 anni di servizio (14 anni, 11 mesi e 16 giorni) per i dipendenti dello Stato. Per i dipendenti di Enti locali (es. Province, Comuni ecc.) o del comparto Sanità occorrono, invece, almeno 20 anni di servizio (19 anni, 11 mesi e 16 giorni);
  • risoluzione del rapporto di lavoro per dispensa dal servizio per inabilità.
Per quanto riguarda gli importi, le modalità di calcolo di questa pensione sono gli stessi della pensione ordinaria. La prestazione va determinata sulla base del servizio posseduto al momento della cessazione e decorre dal giorno successivo alla dispensa dal servizio. Sono applicabili le norme per l’integrazione al trattamento minimo.
 La pensione di inabilità decorre dalla data di risoluzione del rapporto di lavoro se presentata dal lavoratore in attività di servizio, ovvero, dal primo giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda se inoltrata successivamente alla risoluzione del rapporto di lavoro.
La Commissione medica di verifica può stabilire che l’inabilità non abbia natura illimitata ma debba essere sottoposta a revisione. Nel verbale potrà essere quindi indicato un periodo temporale di validità, terminato il quale, la persona dovrà nuovamente sottoporsi a visita medica.
Il trattamento di pensione è calcolato sulla base dell’anzianità contributiva maturata, aumentata di un ulteriore periodo compreso tra l’età alla cessazione dal servizio e il compimento del limite di età nel sistema retributivo, oppure il compimento del sessantesimo anno di età nel sistema misto e contributivo (la distinzione, in sintesi, dipende dal fatto che il lavoratore abbia maturato, o non abbia maturato, almeno 18 anni di servizio al 31 dicembre 1995).
Questa pensione di inabilità è incompatibile con l’attività da lavoro dipendente, con l’iscrizione negli elenchi degli operai agricoli e dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) e con l’iscrizione agli albi professionali.


IL PORTALE DELLA SCUOLA IN TRENTINO




Assistente Amministrativo - Stipendio Medio

Lo stipendio medio di un Assistente Amministrativo è di 20.000 € lordi all'anno (circa 1.150 € netti al mese), inferiore di 400 € (-26%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.
La retribuzione di un Assistente Amministrativo può partire da uno stipendio minimo di 17.400 € lordi all'anno, mentre lo stipendio massimo può superare i 23.500 € lordi all'anno.


https://www.vivoscuola.it/Schede-informative/Part-time-personale-ausiliario-tecnico-e-amministrativo-A.T.A.
https://www.scuolainforma.it/2019/03/20/stipendi-docenti-e-ata-2019-quanto-guadagnano-le-tabelle-aggiornate-a-marzo-2019.html

MEDJUGORJE - POTENZA DEL DIGIUNO

Medjugorje “quello che la Madonna vuole e la potenza del digiuno”

venerdì 13 settembre 2019


https://www.theitaliantimes.it/economia/legge-di-bilancio-quando-si-fa-entra-in-vigore-viene-approvata-prevede_130919/


OD dovrebbe allargarsi anche alle nate del '62

https://www.businessonline.it/articoli/opzione-donna-2020-nuovi-requisiti-ampliati-con-proroga-aumentano-beneficiari.html?fbclid=IwAR2s_vNR07PHybNkyBv2E6Ohx_HTLVvR8ULp_LRUB3Yr3-Tv8Fe_Ia5i2ZA

La proroga opzione donna 2020 dovrebbe, inoltre, allargarsi a comprendere anche le nate nel 1962 per ampliare ulteriormente la platea delle potenziali beneficiarie del sistema sperimentale di uscita prima. Resta da capire se mai questo stesso sistema potrà diventare, come era stato anticipato qualche tempo dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, una misura strutturale e non più sperimentale. Per capirlo sarà prima necessario fare i conti con la convenienza di trasformazione di questa misura da sperimentale e strutturale con relativi costi e benefici che ne deriverebbero

lunedì 9 settembre 2019

La fioritura degli Ordini Religiosi maschili in Inghilterra: il futuro nella forza della Tradizione!

http://blog.messainlatino.it/2019/09/la-fioritura-degli-ordini-religiosi.html?fbclid=IwAR27IfrxRWh-h8kyI8MKY0UuT8iughQt9O3P4WtI6fTSF73i_pohPi0Cl7s#more

Come i profeti: Brandmüller e Burke avvertono – Nessuno li ascolta

https://gloria.tv/article/3AgBsgcF9dWFA2ZrJbGZ6BL1N?fbclid=IwAR2gZqME3rbLsqvSwfKB5vOLGVjPhuMMG241OfpH6wI9biiwSXp1n4Wvjd0

giovedì 22 agosto 2019

Vita e morte di Marilyn Monroe: il video fatto meglio


Nessun mistero: i mandanti dell'omicidio Monroe furono i capi occulti della massoneria. Piaccia o meno. Chi (come me) ha amato ed ama Marilyn, sappia che ora ella è nel regno dei Cieli (come attestato dalla Mistica Maria Simma, Apostola delle anime purganti) FINALMENTE ED ETERNAMENTE FELICE.

venerdì 16 agosto 2019

TFS: in caso di colloc a riposo da parte dell'amministr viene erogato dopo 12 mesi

https://www.orizzontescuola.it/dimissioni-per-pensione-anticipata-per-il-tfs-bisogna-aspettare-2-anni/

Liquidazione del TFS trascorsi 24 mesi

Il TFS non può essere liquidato e messo in pagamento prima che siano trascorsi 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro in tutti gli altri casi, anche nell’ipotesi in cui non sia stato maturato il diritto a pensione. Tra queste cause si ricordano in particolare:
  • le dimissioni volontarie con o senza diritto a pensione anticipata;
  • il recesso da parte del datore di lavoro (licenziamento, destituzione dall’impiego etc.).
Nel caso in esame la cessazione dal servizio è avvenuta per “dimissioni” pertanto il TFS non può essere liquidato prima dei 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Qualora la cessazione fosse avvenuta d’ufficio mediante collocamento a riposo da parte dell’Amministrazione allora il TFS sarebbe stato liquidato dopo 12 mesi. In altre parole, la legge opera una distinzione fra chi “non può” più lavorare e chi “non vuole” più lavorare a prescindere dal diritto o meno alla prestazione pensionistica. Sul punto si è espressa recentemente anche la Corte Costituzionale sentenziando la legittimità della legge n. 147 del 2013 laddove si differiscono le tempistiche di liquidazione del TFS.

giovedì 8 agosto 2019

OD speranze anche per le nate del 1962?

https://it.blastingnews.com/lavoro/2019/08/riforma-pensioni-q100-landini-risolvere-i-problemi-delle-donne-e-dei-giovani-002961903.html

Riforma pensioni: Q100, Landini: 'Risolvere i problemi delle donne e dei giovani'

"Quota 100 non ha risolto i problemi della Fornero soprattutto per donne e giovani, occorre poi risolvere definitivamente il problema degli esodati", sono le parole del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che ha chiesto un nuovo tavolo di confronto con il Governo giallo-verde al fine di discutere molti temi in materia previdenziali rimasti aperti in vista dell'inizio dei lavori per la nuova Legge di Stabilità.


Landini pronto a chiedere un confronto con il Governo


Da rivedere anche una possibile proroga del regime sperimentale Opzione Donna anche se crescono le speranze di un ulteriore prolungamento a favore delle lavoratrici nate nel 1962.

mercoledì 31 luglio 2019

OPZIONE DONNA ANCHE MENO DI MILLE EURO: E' VERGOGNOSO


https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/07/30/quota-100-pensione-anticipata-e-opzione-donna-chi-dove-quanto/?refresh_ce=1



Quota 100, pensione anticipata e opzione donna: chi, dove, quanto


(...)


“Opzione donna” a 900 euro al mese
In questo caso invece la distanza nord-sud si fa sentire.Complessivamente sono circa 15 mila le donne che hanno presentato domanda per l’ “opzione donna”, fruibile dalle lavoratrici con almeno 58 anni di età (59 se lavoratrici autonome) e che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2018, un’anzianità contributiva minima di 35 anni, il 60% è registrato al nord.
Fortunate? Ni. Le richiedenti che andranno in pensione, lo faranno con un importo medio inferiore ai 1000 euro mensili in tutte le regioni tranne nelle città di Milano e Roma dove si superano i 1.100 euro mensili. Le regioni dove le donne ricevono di meno con Quota Donna sono il Molise (755 euro mensili), la Calabria (798 euro), la Campania (805 euro) e la Basilicata (816 euro).

martedì 30 luglio 2019

Messaggio Medjugorje 25 luglio 2019 (Verranno le prove)

Messaggio, 25. luglio 2019
Cari figli! La mia chiamata per voi è la preghiera. La preghiera sia per voi gioia e una corona che vi lega a Dio. Figlioli, verranno le prove e voi non sarete forti ed il peccato regnerà ma se siete miei, vincerete perché il vostro rifugio sarà il Cuore di mio Figlio Gesù.
Perciò figlioli, ritornate alla preghiera affinché la preghiera diventi vita per voi, di giorno e di notte. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

La Madonna (a Medjugorje) parla della falsa religione (di Bergoglio)

https://www.papaboys.org/medjugorje-nellultimo-messaggio-la-madonna-annuncia-un-tempo-difficile-il-commento-di-padre-livio-fanzaga/

Medjugorje: ‘Nell’ultimo messaggio la Madonna annuncia un tempo difficile’, il commento di Padre Livio Fanzaga

Cari amici, l’ultimo messaggio della Regina della pace attraverso la veggente Marjia è particolarmente importante perché viene apertamente preannunciato un tempo di prove di fronte alle quali siamo deboli, per cui il peccato finirà per travolgerci. La Madonna conosce ciò che accadrà e nel medesimo tempo conosce la nostra situazione spirituale, per cui ci esorta alla preghiera “giorno e notte”, in modo tale che, attraverso la preghiera, si accenda il nostro amore per Lei e per Gesù. Solo un amore al di sopra di ogni cosa per i Sacri Cuori, ci permetterà di resistere alle seduzioni e alle persecuzioni del demonio e del mondo che è sotto il suo potere.

PUOI LEGGERE ANCHE

Medjugorje, le parole della Regina della Pace. Ultimo messaggio del 25 luglio 2019: ‘Verranno le prove, dovrete essere forti!’

Chi potrà resistere in un mondo in cui “regna il peccato”, senza esserne travolto? Nessuno potrebbe resistere, senza la forza che viene da Dio, ma questa la si può attingere soltanto con la preghiera. Noi non possiamo immaginare quali prove ci attendono, tuttavia alcune di esse sono già state anticipate dal Vangelo.

Nel tempo della prova dilagherà la falsa profezia, ossia una religione che ha solo le apparenze ingannatrici, ma la cui sostanza è la negazione della verità.
Attraverso di essa opera la seconda bestia dell’Apocalisse, che ha le sembianze di un agnello, ma la voce del drago, il cui scopo è di poterci all’adorazione della nuova religione, quella umanitaria, dell’uomo che si fa dio, calpestando la Croce e la salvezza che viene da Gesù Cristo. “Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.” (Marco, 13,22).
Tutto questo avviene sotto i nostri occhi, sempre che non siano già accecati. Solo con la preghiera profonda e costante potremo scoprire l’inganno, resistere alla seduzione e alla persecuzione, e conseguire la salvezza della nostra anima.
Padre Livio

sabato 20 luglio 2019

Simboli esoterici nelle chiese cattoliche

https://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n3564-simboli-esoterici-nelle-chiese-cattoliche--%C2%ABtra-i-prelati-si-nascondono-diversi-massoni%C2%BB

PENSIONI compresa OPZIONE DONNA: quello che molti non sanno


I COMMISSARIAMENTI DI BERGOGLIO

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/scontro-papa-e-i-tradizionalisti-passa-dai-commissariamenti-1729034.html

Lo scontro tra il Papa e i tradizionalisti passa dai commissariamenti

Papa Francesco promuove la "Chiesa in uscita", che è poco compatibile con alcune realtà autoreferenziali: la battaglia dei commissariamenti
Non si tratta solo di dibattito dottrinale: lo scontro tra il Papa della Chiesa cattolica e il cosiddetto "fronte tradizionale" riguarda pure un'elencazione di commissariamenti che sono stati disposti in questi sei anni e mezzo di pontificato.
La sensazione è che Jorge Mario Bergoglio non apprezzi troppo le realtà circoscritte a se stesse. Quelle che non assecondano i dettami e la pastorale propri della "Chiesa in uscita", che deve anche essere "ospedale da campo", quindi abbracciare l'esterno più che sigillare la propria vita ecclesiale all'interno di un confine restrittivo.
Il cattolicesimo promosso dall'argentino è in viaggio costante verso il mondo. Alcune congregazioni, invece, prediligono la strada della chiusura nei confronti della contemporaneità, che non deve filtrare dalle porte e dalle finestre di conventi e monasteri. Questo, forse, è il principale motivo per cui il Santo Padre ha intrapreso o sostenuto una serie di azioni. La più eclatante, in termini mediatici, ha interessato i Francescani dell'Immacolata, che sono stati commissariati poco dopo l'ingresso a Santa Marta dell'ex arcivescovo di Buenos Aires. "In questi sei anni ho assistito: alla oggettiva devastazione della mia famiglia religiosa (frati, suore, laici), alla persecuzione (tuttora in corso) del padre fondatore e del nostro autentico carisma FI approvato da Papa san Giovanni Paolo II...", ha argomentato, all'epoca, padre Paolo Siano.
Sullo sfondo c'è anche il tema della cosiddetta "messa antica", a cui realtà ecclesiastiche come quella dei Francescani dell'Immacolata non sembrano disposte a rinunciare. Ma non è questa l'unica circostanza segnalabile. Esistono altri casi di congregazioni o ordini interessati da provvedimenti partiti dall'alto. Qualcosa di simile è avvenuto in relazione alle Piccole Sorelle di Maria Madre del RedentoreQueste consacrate transalpine hanno in qualche modo ricusato il fatto che a dirigerle, come madre superiora, fosse una consacrata, suor Geneviève Médevielle, che usa indossare gli abiti propri di una persona laica eche, semplificando un po', può essere definita "bergogliana" per cifra stilistica e istanze poste. Una su tutte? L'accoglienza dei migranti alla stregua di diritto assoluto.
Queste due sono le due vicende balzate agli onori delle cronache con più frequenza, ma il disegno, che pare quello di destrutturare le realtà troppo autoreferenziali, potrebbe essere solo all'inizio. I tradizionalisti, come spesso è accaduto dal 2013 ad oggi, sono pronti a battagliare per evitare che altre situazioni di questa tipologia compromettano, dal loro punto di vista, realtà che sono ritenute essenziali per il futuro del cattolicesimo.

venerdì 19 luglio 2019

Bergoglio: i ministeri in Vaticano ai laici ennesima spallata alla tradizione

https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13485087/papa-francesco-congregazioni-vaticano-laici-rivolta-ala-tradizionalista-contro-pontefice.html

Papa Francesco, i ministeri in Vaticano ai laici: 

picconata alla tradizione, rivolta contro il Pontefice


In particolare è uno il punto controverso, quello riguarda le Congregazioni, le quali dovrebbero cambiare il nome in Dicasteri, che andrebbero a coincidere con quelli già esistenti. Dove sta il problema? Presto detto. Ad oggi, le Congregazioni sono guidate da cardinali ma, un domani potrebbero cambiare: nella bozza di riforma compare una prescrizione secondo la quale il ruolo di prefetto, debba essere ricoperto da un porporato, un vescovo o un consacrato. I laici, quindi, potrebbero prendere il sopravvento alla guida dei "ministeri" vaticani. Già, laici in Vaticano. Cambio radicale contestatissimo dai tradizionalisti, secondo i quali Francesco punta alla laicizzazione della gestione parrocchiale ed ecclesiastica.

giovedì 18 luglio 2019

OPZIONE DONNA: testo disegno di legge Muriello (che include anche le donne del '62)

http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.1818.18PDL0059140.pdf?fbclid=IwAR0cq1AYSqC4E08mnidONHuwDbpz5HiFVnSHnRjWn12pUK8i3tsA4BxoBwo

Art. 9.(Misure previdenziali in favore delle donne)

1. Il diritto al trattamento pensionistico anticipato delle lavoratrici che hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome, di cui all’articolo 16 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n.4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019,n.26, è esteso alle lavoratrici che matureranno i medesimi requisiti entro il 31 dicembre 2020.
2. A decorrere dal 1° gennaio 2020, per i periodi di astensione dall’attività lavorativa o di riduzione dell’orario di lavoro delle donne, riferibili ai carichi di cura familiare o alla maternità, è riconosciuto il versamento di contributi figurativi compensativi.
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https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-2019-ultime-opzione-donna-nelle-proroga-rientrano-le-nate-nel-62/?fbclid=IwAR3px01BQ1TuaUP39zJ6s00sKtHUCn-IuEWO6KMo3I9ypVYyyx4NfFxEi84

Opzione donna: nella proroga rientrano anche le nate nel 62?

Non poteva balzare subito all’occhio una possibile proroga biennale della misura, che amplierebbe la platea di quante avevano chiesto rientrassero almeno le nate nel 61, con l’estensione al 31/12/2019. Così facendo, a parità di requisiti, potrebbero rientrare anche le donne nate nel 1962, aprendo la strada, forse, un pò alla volta, alla richiesta fatta dall’amministratrice Orietta Armiliato, che punta ad una proroga fino al 2023.
Eccovi le sue considerazioni a caldo: “Fa anche specie leggere una proposta che arriva dai membri di maggioranza delle commissioni della Camera di proroga biennale cioé al 2020 che va comprendere le nate negli anni 1961 e 1962 (e ne siamo ben liete), andando a migliorare le riduttive ed ostinate richieste dei gruppi che portano avanti esclusivamente il tema della proroga ma solo per 2019 di codesta misura e che invece va a mediare quella che è stata la nostra richiesta che, in ogni caso, continueremo a proporre e sostenere.

Apprezziamo, aggiunge Armiliato, molto l’inclusione del capitolo dedicato al lavoro di cura anche se il dettaglio é ancora davvero molto alto e dunque vi é la necessita di vederlo maggiormente declinato: intanto bene così.